Tradizione siciliana e cultura equestre

Alla Fiera Mediterranea del Cavallo fino a domani, domenica 4 luglio, va in scena la millenaria tradizione equestre siciliana con l’intento di promuoverla e valorizzarla.

E quale contesto migliore della Tenuta di Ambelia? Un luogo in cui la natura si riappropria dei suoi tempi e dove i veri “padroni” di casa sono le fattrici e i puledri allevati nella stessa azienda che costituiscono un inestimabile patrimonio genetico siciliano. Gestita dall’Istituto Incremento Ippico per la Sicilia, la tenuta è uno luogo secolare dedicato alla conservazione, al miglioramento e alla diffusione delle razze equine siciliane, vere protagoniste della tre giorni dedicata alla cultura equestre.

La Fiera Mediterranea del Cavallo è infatti un’occasione unica per scoprire le razze autoctone come il Cavallo Purosangue Orientale, anche chiamato più semplicemente cavallo siciliano, la cui entità razziale è sopravvissuta solo in Sicilia ed è certificato nello Stud Book Italiano, il libro genealogico dei cavalli di purosangue destinati alla produzione della loro razza. Una delle razze siciliane più antiche presenti in fiera è il Cavallo Sanfratellano, docile, robusto e dalle ottime prestazioni. I visitatori possono incontrare anche l’Asino Pantesco – dal manto baio scuro lucido, presente nell’isola di Pantelleria già dal I secolo a.C. – l’Asino Ragusano – il più giovane tra gli asini di razze selezionate, riconosciuto
ufficialmente solo nel 1953 – e l’Asino Grigio di Ferrante – un animale di piccola taglia e con radici antichissime.

Ambelia è anche il luogo in cui riscoprire l’arte rurale e la cultura contadina attraverso i simboli della tradizione siciliana, a partire dal carretto istoriato che, da semplice mezzo di trasporto, è divenuto un emblema riconosciuto in tutto il mondo dell’abilità delle maestranze e dell’eccellenza artigianale dell’Isola.

Spazio anche per i mestieri della tradizione equestre: tutti i visitatori possono assistere a dimostrazioni e clinics dell’antica arte della ferratura degli zoccoli, grazie ai maniscalchi UNOM – Unione Nazionale Operatori Mascalcia.

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