“A Cavallo!” Colloquio aperto sul futuro del turismo equestre in Sicilia.

Si è svolto oggi “A Cavallo!”, il primo Convegno Internazionale sull’equiturismo e sul turismo lento. Nel panel dei relatori, una rosa di docenti universitari ed esperti provenienti da diversi Paesi, europei e non.

L’evento internazionale ha avuto come obiettivo l’indagine puntuale e il confronto su un segmento turistico, quello equestre, in grado di generare 9 miliardi di euro di indotto con 33 milioni di appassionati solo in Europa.

Gli esperti si sono riuniti ad Ambelia con l’intento di trasferire case history e competenze a un territorio, quello siciliano, che già vanta diversi cammini come quello di Santa Rosalia e lo scavalcamento dei Nebrodi. L’obiettivo, infatti, è quello di poter mettere a sistema il patrimonio naturalistico, culturale ed enogastronomico del territorio siciliano con le potenzialità offerte dall’equiturismo che, in periodo post-pandemico, ha registrato forte crescita, grande dinamismo e soprattutto un potenziale inespresso da valorizzare anche in ambito digitale.

Secondo i dati forniti dal Dipartimento di studi europei Jean Monnet di Lugano, infatti, l’Italia fa registrare un milione e mezzo di appassionati con 7mila chilometri di itinerari lungo i quali sono censiti 16mila allevamenti, con oltre 50mila addetti, per un volume d’affari che supera i 900 milioni di euro. Una platea di potenziali turisti legati al mondo del cavallo da intercettare, grazie alla presenza di strutture come il Centro equestre di Ambelia e la valorizzazione di “cammini” e itinerari culturali a cavallo, in un territorio come quello siciliano dove questo tipo di turismo può vivere una stagione molto più lunga che altrove.

Ciò che si auspica, quindi, è poter giungere nei prossimi anni ad un’offerta turistica sì slow, ma che sia al tempo stesso totalmente integrata digitalmente per un’esperienza del viaggio lento che sfrutti le tecnologie, le competenze e il racconto del patrimonio culturale che si sta attraversando.

Al termine del convegno, proprio a testimoniare quanto il cavallo possa essere al centro di politiche sostenibili che abbracciano anche tematiche sociali di inclusione, tutti i relatori sono stati omaggiati da ceramiche di Caltagirone realizzate dai detenuti della Casa Circondariale di Caltagirone, impegnati in un programma di reinserimento nella comunità.

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